martedì 28 agosto 2012
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sabato 11 agosto 2012
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The escalation of American women
Many years ago, the famous economist Paul
Samuelson, who died last month in 94 years, gave women the status of second
class citizens, through the famous aphorism: "Women are men without
money." In more recent times, the writer Christina Hoff Sommers'
post-feminist has reversed that statement. "The men - he observed - are
the weaker sex of tomorrow." It's not a joke. In the United States today
there are more working women than men. According to the Bureau of Labor
Statistics, the female is already two-thirds of the workforce in ten of the
fifteen sectors destined to grow more in the future. The economic crisis of
2008 and 2009 has saved the women and men disproportionately affected: four
newly unemployed, three are male. All 'peak of the recession in the building
sector have evaporated 117 000 jobs a month, the manufacturing sector has laid
off 2.1 million people, while demand grew in the most female-dominated
professions, such as health and public relations . Besides being the majority
of the population, women are making inroads into virtually all sectors of civil
society. They are already the majority in universities and receive nearly 60
percent of combined U.S. and European degrees. Not only. Two out of three of
the major American television news anchor (ABC and CBS) are women. In addition
to watching more television, and read more books, women are subscribing to more
magazines than men. And the majority of voters to the point of having decided
the presidential election in 2008 and, more recently, those in Massachusetts.
This does not mean that the battle was won. In 2007, the average annual salary
of women was 33 thousand U.S. dollars: 71 percent compared to - $ 46 000 - men.
But still a giant step if you think that in 1970 women earned half of men. But
the real sign of the times comes from 'last survey by the Pew Research Center
in Philadelphia, that an American wife of five now earns more than her husband.
While in 1970 the wives with husbands best paid of them were 4 per cent in 2007
exceeded 22 percent. And, for the first time in history, all American men
between 30 and 40 years have a better chance of marrying women not only better
paid but also the most educated of them. "What today is radically
different from the past - said Richard Fry, co-author of the research - is that
's the man to gain more from marriage, in every sense." Even today,
according to Pew, are seeing a real reversal of roles, and many engagements are
broken because the woman is not considered a "good match". The
marriage of 'the other hand, is no longer a mandatory destination. For the
first time in history, American women who live alone, 51 percent, surpassing
those who share the house with a man. An exponential increase compared to 35
percent in 1950 and 49 percent in 2000. "It's an unprecedented trend -
says sociologist Stephanie Coontz, director of the Council on Contemporary
Families - if you exclude the 'mass exodus of husbands in times of war and the
forced separation of couples during slavery." This revolution is due to
the fact that graduates, who are the best jobs, are now mostly women. After
being excluded for decades from the campus, the students became a majority for
the first time in U.S. universities after 1978, due to the demands of the
feminist movement and the collapse of the male members, after the end of the
Vietnam War. Today, the percentage of girls in American colleges is equal to 57
percent, while males are 43 percent. Lorenzo Esters, who heads the 'initiative'
L 'imperative American men "on behalf of' association of public
universities, believes that the gap between male and female students by 2018
could rise by up to 59% against 41% in favor of females. Or even more, given
that the United States all want to have daughters and 75% of couples who resort
to techniques of 'artificial insemination are asking for girls. To run for
cover, many schools are secretly returning to discriminate against female
students in the process of admission to universities. The U.S. Civil Rights
Commission is investigating several cases of colleges' area of Washington DC who have deliberately tried to
balance the proportions of members in sex, favoring males at the expense of
females. It is the 'boomerang only of' emancipation. Half a century after the
'release of The Feminine Mystique by Betty Friedan, a study by the National
Opinion Research Center of the' University of Chicago finds that the general
level of happiness of women has decreased in relation to what it was 40 years
ago, both with respect to human happiness. "Women see more black while men
are more happy," concludes the survey. One reason is that the number of
divorces in the United States has plummeted since women have become more
independent from the economic point of view. In the seventies, the rate had
peaked at 23 divorces for every thousand pairs, but has since fallen to 17
divorces per 1,000. Today statistics show that the more a woman is educated and
earns good, more is likely to remain married. According to a study published in
2009 by the Center for American Progress, divorces tend to be more frequent in
countries where women are worse paid. To give heed to psychologists and
sociologists, the U.S. financially independent are more selective in mate
choice and also have more bargaining power in marriage. But to make money in
the end, it is mainly their husbands. "The men in the future will be less
prone to heart attacks and have less stressful roles - says Trina Leonard, a
'technical expert' s artificial insemination - will spend more time at home
with their children, less suffering the pains of working life and enjoying more
of the domestic hearth. "
La
scalata delle donne americane
Molti anni fa, il famoso economista
Paul Samuelson, morto il mese scorso a 94 anni, attribuì alle donne lo status
di cittadine di seconda classe, attraverso il famoso aforisma: «Le donne sono
uomini senza soldi». In tempi più recenti, la scrittrice post-femminista
Christina Hoff Sommers ha ribaltato tale affermazione. «Gli uomini - ha
osservato - sono il sesso debole di domani». Non è una battuta. Negli Stati
Uniti oggi ci sono più donne lavoratrici che uomini. Secondo le statistiche del
Bureau of Labor, il sesso femminile rappresenta già i due terzi della forza
lavoro in ben dieci dei quindici settori destinati a espandersi di più in
futuro. La crisi economica del 2008 e 2009 ha risparmiato le donne e colpito in
maniera sproporzionata gli uomini: su quattro nuovi disoccupati, tre sono
maschi. All' apice della recessione, nel comparto edile sono evaporati 117 mila
posti di lavoro al mese; il manifatturiero ha licenziato 2,1 milioni di
persone, mentre è cresciuta la domanda nelle professioni a più alta presenza
femminile, quali il sanitario e le relazioni pubbliche. Oltre ad essere la
maggioranza della popolazione, le donne si stanno facendo strada in praticamente
tutti i settori della società civile. Sono già la maggioranza nelle università
e ricevono quasi il 60 per cento delle lauree americane ed europee messe
insieme. Non solo. Due su tre degli anchorman dei principali telegiornali
americani (Abc e Cbs) sono donne. Oltre a guardare più televisione, e a leggere
più libri, le donne sono abbonate a più giornali degli uomini. E rappresentano
la maggioranza degli elettori al punto da aver deciso le elezioni presidenziali
nel 2008 e, più di recente, quelle in Massachusetts. Ciò non significa che la
battaglia è stata vinta. Nel 2007, il salario annuo medio delle donne Usa era
di 33 mila dollari: il 71 per cento rispetto a quello - 46 mila dollari - degli
uomini. Ma pur sempre un passo da gigante se si pensa che nel 1970 le donne
guadagnavano la metà degli uomini. Ma il vero segnale dei tempi arriva dall'
ultimo rilevamento del Pew Research Center di Filadelfia, secondo cui una
moglie americana su cinque oggi guadagna più del marito. Mentre nel 1970 i
mariti con mogli meglio pagate di loro erano il 4 per cento, nel 2007 hanno
superato il 22 per cento. E, per la prima volta nella storia, tutti gli uomini
americani tra i 30 e i 40 anni hanno più chance di sposare donne non solo
meglio retribuite ma anche più istruite di loro. «Ciò che oggi è radicalmente
diverso rispetto al passato - spiega Richard Fry, co-autore della ricerca - è
che è l' uomo a guadagnare di più dal matrimonio, in tutti i sensi».
Addirittura, oggi, secondo il Pew, assistiamo a una vera e propria inversione
dei ruoli, e molti fidanzamenti vengono rotti perché la donna non è considerata
un «buon partito». Il matrimonio, d' altro canto, non è più una meta
obbligatoria. Per la prima volta nella storia, le donne americane che vivono da
sole, il 51 per cento, sorpassano quelle che condividono la casa con un uomo.
Un aumento esponenziale rispetto al 35 per cento del 1950 e al 49 per cento del
2000. «È un trend senza precedenti - afferma la sociologa Stephanie Coontz,
direttrice del Council on Contemporary Families -, se si escludono l' esodo di
massa dei mariti in tempo di guerra e la separazione forzata delle coppie
durante la schiavitù». Questa rivoluzione è dovuta al fatto che i laureati, a
cui vanno i migliori impieghi, sono ormai in prevalenza donne. Dopo essere
state escluse per decenni dai campus, le studentesse divennero per la prima
volta la maggioranza nelle università statunitensi dopo il 1978, per effetto
delle rivendicazioni del movimento femminista e del crollo degli iscritti di
sesso maschile, dopo la fine della guerra del Vietnam. Oggi, la percentuale di
ragazze nei college americani è pari al 57 per cento, mentre i maschi sono il
43 per cento. Lorenzo Esters, che guida l' iniziativa «L' imperativo maschile
americano» per conto dell' Associazione delle università pubbliche, ritiene che
il divario tra studenti maschi e femmine potrebbe crescere entro il 2018 fino
al 59% contro 41% in favore delle femmine. O persino di più, visto che negli
Stati Uniti tutti vogliono avere figlie femmine e il 75% delle coppie che
ricorrono a tecniche d' inseminazione artificiale chiedono di avere bambine.
Per correre ai ripari, molte scuole stanno segretamente tornando a discriminare
le studentesse nei processi di ammissione alle università. La U.S. Civil Rights
Commission sta investigando diversi casi di college dell' area di Washington
D.C. che hanno deliberatamente tentato di bilanciare le proporzioni nel sesso
degli iscritti, favorendo i maschi a discapito delle femmine. Non è l' unico
boomerang dell' emancipazione. Mezzo secolo dopo l' uscita de La mistica della
femminilità di Betty Friedan, uno studio del National Opinion Research Center
dell' Università di Chicago scopre che il livello generale di felicità delle
donne è diminuito sia in rapporto a quanto era 40 anni fa, sia rispetto alla
felicità degli uomini. «Le donne vedono sempre più nero mentre gli uomini sono
sempre più felici», conclude il rilevamento. Uno dei motivi è che il numero dei
divorzi negli Stati Uniti è crollato da quando le donne sono diventate più
indipendenti dal punto di vista economico. Negli anni Settanta, il tasso aveva
toccato il picco di 23 divorzi ogni mille coppie, ma da allora è sceso a 17
divorzi ogni 1.000. Oggi le statistiche dimostrano che più una donna è istruita
e guadagna bene, più è probabile che resti sposata. Secondo una ricerca
pubblicata nel 2009 dal Center for American Progress, i divorzi tendono ad
essere più frequenti negli stati dove le donne sono peggio pagate. A dar retta
a psicologi e sociologi, le americane finanziariamente indipendenti sono più
selettive nella scelta del partner e hanno anche più potere negoziale nel
matrimonio. Ma a guadagnarci, alla fine, sono soprattutto i mariti. «Gli uomini
in futuro saranno meno soggetti ad attacchi di cuore e avranno ruoli meno
stressanti - afferma Trina Leonard, un' esperta di tecniche d' inseminazione
artificiale -, potranno passare più tempo a casa con i figli, soffrendo meno le
pene della vita lavorativa e godendosi di più il focolare domestico».
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